Sul suo sito Benedetta Rossi, ben nota ed apprezzata cuoca “televisiva”, presenta diverse ricette (con i relativi video) di carbonara: da quella oggi considerata “autentica” si passa per alcune varianti creative, per arrivare a quella che la simpatica signora dei fornelli (il termine è riduttivo) definisce “La mia carbonara sbagliata”. Una variante che lei stessa ritiene “piena di “errori” rispetto a quella conosciuta come la ricetta “originale” (…), ma ugualmente gustosa
La presentazione di questa versione merita qualche approfondimento, perché a nostro avviso è illuminante della situazione “ideologica” che si è creata negli ultimi anni intorno al concetto “carbonara”.
Benedetta, a scanso di equivoci, dichiara subito che quella che sta per presentare è la sua personale versione, la versione del cuore del piatto, preparato come lo cucinava la mamma.
Successivamente fa il punto sulla situazione. In breve, riassumiamo quanto espresso. Visto che la “carbonara” è un piatto made in Italy ormai molto noto ed amato in tutto il mondo, come accade anche in casi simili, intorno alla ricetta si sono create “fazioni”, polemiche e discussioni sul modo migliore e più “fedele all’originale” di prepararla (senza contare, poi, gli “esperti” dell’ultima ora, aggiungiamo noi).
Benedetta spiega ancora però che per lei la carbonara in realtà ha un significato speciale, visto che le ricorda l’infanzia e i pranzi al ritorno da scuola, e soprattutto la mamma che la preparava spesso, per la gioia di tutta la famiglia!
Inevitabilmente, quindi, per lei la carbonara è legata a quei ricordi, conservati nel cuore e nella memoria. Ricordi, e ricetta di famiglia, che in questa occasione Benedetta vuole condividere con il suo pubblico, consapevole degli “errori” teorici che ci sono rispetto a quella conosciuta oggi come la ricetta “originale” (ma noi preferiremmo definire “moderna”).
Basta un’occhiata agli ingredienti, per capire a cosa ci riferiamo: per 4 persone, la carbonara “sbagliata” prevede infatti 320 grammi di spaghetti, 150 g di pancetta arrotolata o di altro tipo, 5 uova, formaggio grattugiato q.b., pepe nero q.b., olio d’oliva q.b., sale fino q.b.
Benedetta segnala di voler condividere la sua ricetta sul web perché, dopo averla descritta in un’intervista, ha ricevuto tante testimonianze di persone che ricordavano ricette molto simili a quella che mangiavano da bambini, secondo le abitudini in uso nelle varie famiglie.
Per le indicazioni sulla preparazione, vi invitiamo a collegarvi direttamente a questo indirizzo dove trovate il testo ufficiale ed anche un video che illustra i vari passaggi. Qui, fra l’altro, Benedetta ribadisce i criteri “ideologici” sopra esposti, quindi l’importanza per lei di questa “ricetta del cuore”, e chiede simpaticamente di non sparare sul pianista, ovvero di “insultare con moderazione”. Una precisazione doverosa, considerando gli hater del web, ed in generale tutte quelle persone pronte a criticare – in particolare tutto quello che riguarda la carbonara – “a prescindere”.
Come abbiamo già segnalato in apertura, invece di tante critiche gratuite, perché tali soggetti non passano il tempo a creare, a costruire qualcosa, magari proprio a preparare una carbonara fatta – giusta o sbagliata – come pare e piace a chi se la cucina per se stesso e le persone che ama?
PS- Per inciso, del fatto che la ricetta ritenuta oggi “originale” sia in realtà un’evoluzione nel tempo di quella che era comune negli anni ’70/’80 – essenzialmente con pancetta e parmigiano, e un uovo a persona più uno – abbiamo parlato infinite volte da quando è stato fondato il Carbonara Club. E non a caso abbiamo creato fin dal 2012, la ricetta della “carbonara democratica” che lascia spazio ai ricordi ed alla modernità allo stesso tempo.
Con l’imprimatur di Benedetta Rossi forse il concetto di “evoluzione della specie” verrà accettato più facilmente…