Un film che racconta la storia – in vari momenti certamente drammatica, ma con un “lieto fine” che vuole testimoniare l’importanza della volontà, nello sport come nella vita, per le vittorie piccole e grandi – di uno schermidore poi diventato campione del mondo, in cui si cita anche la carbonara
La stoccata vincente, recentemente trasmesso su RAI 1 in prima serata, è un film per la televisione diretto da Nicola Campiotti ed interpretato, fra gli altri, da Flavio Insinna, Alessio Vassallo, Elena Funari. Sostanzialmente, la storia si basa sulla vita e la carriera sportiva dello schermidore siciliano Paolo Pizzo, ed è basata su quanto scritto nel libro autobiografico (La stoccata vincente. Come ho sconfitto la malattia e conquistato i miei sogni) scritto da questi insieme al giornalista Maurizio Nicita.
Verso la fine del film, Paolo (Alessio Vassallo) invita la fidanzata Lavinia Bonessio (Elena Funari) a Catania, per un pranzo in famiglia, alla presenza del padre Piero Pizzo (Flavio Insimma) e dei parenti. Ad un certo punto, la sorella di Paola, Marina (Chiara Cavaliere), dice “Vado a prendere la pasta” e, poco dopo, arriva a tavola con la zuppiera della pasta, e, rivolta a Lavinia, “Cara Lavinia, ti presento la pasta alla norma, alla siciliana… io lo so che voi a Roma avete la carbonara, ma questa è un’altra cosa…”.
In altre parole, si tratta di una minima citazione del nostro piatto preferito, che però testimonia l’equazione Roma = carbonara. Anche se, pensando ai primi piatti tipici della Città Eterna, forse sarebbe più giusto “calare il poker”, ovvero carbonara, amatriciana, gricia, cacio e pepe…