Indovinate un po’? In un programma televisivo importante, dedicato a un argomento serio, la carbonara fa capolino… citata come esempio
La puntata del 25 maggio ultimo scorso del programma Atlantide, trasmessa su la 7 e condotta da Andrea Purgatori, è stata interamente dedicata a un vero problema sociale, spesso trascurato, ovvero (scusate il gioco di parole) l’influenza dei social nelle nostre vite. Per meglio dire, il programma ha analizzato i problemi legati alla gestione delle informazioni personali da parte dei social e dei tanti che offrono servizi gratuiti, applicazioni e quant’altro.
Il programma si è basato sul lavoro di Shoshana Zuboff che ha trovato voce nel libro The Age of Surveillance Capitalism e nei video relativi, e su un’intervista a Sabina Guzzanti, che ha appena scritto un libro che in qualche modo tratta la materia web (2119. La disfatta dei Sapiens – Guzzanti, Harper Collins Italia) e che nella trasmissione ha raccontato il suo punto di vista sui rischi nascosti dietro quella che è stata definita la tirannia dei social. Social che la Guzzanti ha abbandonato da tempo, e che ormai hanno cambiato le nostre giornate e monopolizzato il nostro accesso alle informazioni.
Ad un certo punto, l’autrice e comica ha posto l’accento sulla questione dell’utilità di conoscere situazioni da social, con un esempio che ci ha sorpreso: ‘(…) noi diventiamo condizionati da quello che fa la maggioranza… che diventa… a te che te ne frega, per esempio, se ti mangi una carbonara, quante altre persone hanno mangiato la carbonara? Invece improvvisamente [con i social, ndr] nella tua vita diventa fondamentale….’.
tralasciando in questa sede qualsiasi approfondimento sulla materia, che merita comunque di essere ben conosciuta (forse anche solo per poi convenire con il vecchio adagio che ’chi la conosce, la evita’), rileviamo che la carbonara è ormai talmente radicata nella nostra esistenza, da essere citata con qualsiasi motivazione, non solo in ambito gastronomico, e questo non può che farci piacere…
… ma non dimenticate la morale della favole: scegliete con cura i vostri interlocutori, quando c’è di mezzo il web!