Scusate, c’è un errore nel titolo: volevamo dire ‘questa pizza, in realtà, è una Carbonara…’. Sì, è vero, non è una vera carbonara, ma non avete voglia comunque di assaggiarla?
Buon appetito e W la Carbonara. Con queste parole, che usiamo come incipit, in realtà si chiude l’email che ci ha mandato Mario, uno di soci fondatori del Carbonara Club, nella quale ci racconta il suo ultimo esperimento… ovvero il nostro piatto preferito in versione… pizza!
Una carbonara non ortodossa, dunque, ma certamente divertente da provare ed anche da assaggiare. E diciamo subito ai soliti esperti che ci ricordano che la carbonara vera è solo quella ‘omissis’, che gli ingredienti ammessi sono solo ‘omissis’ probabilmente hanno ragione.
Ma ricordiamo loro anche che la cucina è piacere conviviale, ricerca della scoperta, evoluzione continua che segue e a volte anticipa anche i cambiamenti della Società. in tale ottica, preoccuparsi di una definizione, di una perfetta esecuzione della ricetta ormai considerata classica (ma quale poi? Come è noto, nessun manuale di cucina non recente ha mai pubblicato una versione ufficiale, e chi ha pubblicato anni ed anni fa della ricetta ha spesso utilizzato ingredienti oggi ‘vietati’…)!
In altre parole, è un gioco da affrontare seriamente, non seriosamente. Sentiamo dunque come si è svolto l’esperimento di Mario, lasciandogli l’onore della descrizione delle varie fasi.
‘La preparazione è stata piuttosto semplice. Dopo sei ore circa di lievitazione, ho steso la massa a mano e l’ho condita con abbondante olio, sale, pepe e molto molto pecorino e tante fette di pancetta tesa.
L’ho infornata così per poco più di cinque minuti. La pancetta si è sciolta per la parte del grasso ed è diventata bella croccante; il fondo di pecorino si è sciolto e fuso nel grasso creando una bella base di gusto.
All’uscita, ho aggiunto la crema con uovo, pepe e pecorino (due uova intere) sbattuti insieme. Il calore della pizza ha fatto cuocere la crema d’uovo che però, anche grazie agli ingredienti presenti, è rimasta umida al punto giusto.
Al palato l’effetto è stato a suo modo interessante perché alla morbidezza dell’uovo e del pecorino faceva invece da contrasto la croccantezza della pancetta e anche della stessa base della pizza; era, insomma, un po’, come si dice a Roma, ‘scrocchiarella’.
L’effetto finale, considerando che è stata una prima volta, è stato apprezzato dagli amici invitati a cena, anche perché questa alla Carbonara è stata la prima di una serie di pizze che abbiamo sfornato durante la serata. Per certi versi, vista la consistenza, opportunamente tagliata in piccole porzioni, questa pizza sui generis potrebbe diventare un finger food adatto per un aperitivo in piedi.
E infatti, l’abbiamo accompagnata con un ottimo prosecco
Che dire? Torniamo all’inizio: buon appetito e W la carbonara!