Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato del primo Carbonara Streaming Day della storia, organizzato il 25 aprile scorso da uno dei soci fondatori, Mario T., con il patrocinio del Carbonara Club. Da oggi, vi presentiamo alcune delle proposte realizzate dai partecipanti: come vedrete, si tratta di varianti sul tema ed altre informazioni a volte anche insolite e curiose
Iniziamo da quanto realizzato da Claudio C., che propone una carbonara piuttosto classica – simpaticamente servita in piatti… a forma di pesce! – e ci dice anche quale vino ha scelto: ne parliamo più avanti.
Ecco le istruzioni dalla viva voce di Claudio, per così dire: ‘Innanzitutto tagliare il guanciale grossolanamente a listarelle, e farlo rosolare in pentola a fuoco lento facendo sciogliere il grasso e rendendolo croccante: attenti a non farlo bruciare.
Versare la pasta (nel mio caso, mezze maniche di grano duro, realizzate con trafila di bronzo) in acqua salata già a bollore. Versare 1 uovo e altri 3 tuorli in una ciotola ed amalgamarli con pecorino e pepe nero in grani macinato al momento.
Far cuocere la pasta e 4 minuti prima del momento previsto per la cottura, tirare su le mezze maniche con la cosiddetta “schiumarola” e versare la pasta nella padella dove c’e il guanciale ancora con fuoco acceso. Mantecare bene. Dopo aver amalgamato il tutto per 2-3 minuti, spegnete il fuoco ed aggiungete il composto con le uova; mantecate quindi per un paio di minuti, aggiungendo ulteriore pecorino grattugiato e pepe a piacimento. Servire il tutto ed accompagnare il pasto con vino nero (ovvero rosso, ndr). Io ho scelto un vino pugliese, un primitivo IGT Puglia del 2018, il Pinataro delle Cantine Tagaro di Locorotondo. Buon appetito!
Incuriositi dall’accoppiamento proposto, a questo punto abbiamo iniziato una ricerca sul vino scelto da Claudio, e scoperto innanzitutto che l’azienda ha avuto diversi riconoscimenti per la sua produzione.
Il Pinataro nasce da vigneti collocati fra i 200 e 400 metri slm, in un terreno sabbioso e argilloso-calcareo. Dopo la fermentazione malolattica effettuata in serbatoi di acciaio, il vino viene trasferito in botti di rovere francese di media tostatura per un primo affinamento. Successivamente si passa all’imbottigliamento, e il vino completa l’affinamento in bottiglia per 4 mesi.
Le note di degustazione, fornite dall’azienda, segnalano che il colore è rosso deciso, con riflessi rubino e profumo intenso e fruttato con dolci note di confettura e spezie ben equilibrate, e gusto tannico sapientemente equilibrato.
L’azienda suggerisce di servire Pinataro a temperatura di 18/20°C, di decantare prima di servire, ed indica anche l’accoppiamento ideale con il cibo: carni rosse alla brace, primi piatti con carni rosse tipici della cucina mediterranea e formaggi poco stagionati… e, aggiungiamo noi, carbonara, naturalmente. Garantisce Claudio!