Un gustoso aneddoto raccontato dal regista e sceneggiatore Roberto Leone, in occasione di una proiezione di “Le avventure di Mr Food and Mrs Wine”… diffidate dalle imitazioni!
Le avventure di Mr Food and Mrs Wine, come qualche lettore ricorderà, è uno short movie coprodotto dalla nostra casa editrice Motoperpetuopress con Mac Film. Un cortometraggio – presentato alla Festa del Cinema dello scorso anno – che si muove fra romanticismo ed enogastronomia (con l’accento sulla nostra amata carbonara), che è in giro per festival ove si è aggiudicato vari premi e riconoscimenti
Di recente, al Festival Cinema Generazionale di Roma, tenuto all’ex mercato Torrespaccata, il film è stato proiettato e successivamente spiegato da parte della troupe, ed in particolare dal regista e sceneggiatore Antonio Silvestre, dalla costumista Laura Maccarone, dall’attrice Isabella Merafino (che interpreta la cuoca Sara) e dall’ideatore del progetto Stefano Belli
Al termine della proiezione, si è alzato dalla platea un personaggio che di cinema ne ha certo masticato molto, Roberto Leone, regista e sceneggiatore (ha scritto per film diretti da Tonino Valerii, Pasquale Festa Campanile, Luciano Salce, Umberto Lenzi, Alejandro Jodorowsky e molti altri), che – dopo aver espresso un giudizio lusinghiero su Le avventure di Mr Food and Mrs Wine, del quale lo ringraziamo – ha voluto raccontare una sua esperienza, o meglio un aneddoto, relativo alla Carbonara
Leone ha ricordato che, giusto una ventina di anni fa anni fa, si trovava a Cannes con Jodoroswsky, e che questi lo portava a cena in locali particolari, ovvero in posti specializzati in cucina armena e simili. Un bel giorno, Leoni con un collega decide di uscire dalla città, muoversi verso l’Italia e fermarsi in qualche locale di origini nostrane, alla ricerca appunto di una carbonara o qualcosa di italico
A un certo punto, i due arrivano in una città vicina, e cercano qualcosa di tradizionale, fino ad approdare ad un locale dal nome Bella Napoli. Naturalmente ordinano una carbonara, e Leone fa un’espressione che la dice tutta, mentre racconta che la pasta gli venne servita con un uovo fritto sopra gli spaghetti e un formaggio spray (!). Del resto, scoprirà poi, il locale era proprietà di un signore proveniente dal Marocco…