Quotidiano Il Messaggero di Roma, inserto dedicato alla capitale del 18 febbraio us. Mezza pagina è dedicata ad una nuova rubrica del sabato, a firma Giacomo A. Dente, con un piatto e la classifica dei suoi dieci migliori ‘esecutori’.
Si inaugura naturalmente con il piatto romano tipico per eccellenza, la Carbonara, con la storia (‘tra Roma e l’America), la ricetta (‘Ingredienti’, ‘preparazione’, ‘i vini’)…
E poi la classifica che vede, nelle posizioni da 1 a 10, Pipero al Rex, Roscioli, Arcangelo, felice, Checchino, Armando, Checco Er Carrettiere, Mamma Angelina, La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, Open Colonna.
Naturalmente, ogni classifica implica vincitori e vinti, e rispecchia chi la compila, nel bene e nel male. I ristoranti citati sono tutti assai validi in generale, ma qualcosa stona.
Le proposte di Beck (La Pergola) e Colonna, solo al IX e X posto, ad esempio, sono carbonare assolutamente sui generis, in una categoria diversa da quella della carbonara classica anche per il prezzo nettamente superiore.
E che dire di Mamma Angelina, che non ha nemmeno la carbonara nel menu (ma la prepara a richiesta), e che ne realizza una versione assolutamente diversa, per dirne una, da quella di Arcangelo. Due versioni certamente non comparabili, due modi di vedere il piatto…
In altre parole, quale è il riferimento? E che dire dell’assenza dalla top ten di Da Danilo e de Il Grappolo d’oro/Zampanò, due locali universalmente considerati ai primissimi posti?