Torino è una città che, per ragioni climatiche e culturali, è caratterizzata da una cucina tradizionale, del territorio, piuttosto distante da quella laziale e romana in particolare.
Eppure, ancora una volta il concetto ‘carbonara’ in senso esteso si ritrova nei menu dei cuochi creativi che in qualche modo rendono omaggio al piatto italiano più gradito e e diffuso nel mondo.
Vediamo ad esempio cosa accade nell’elegante ristorante del centro città Vo (via Andrea Provana, 3, 10123 Torino – tel. 011.839 0288 – www.ristorantevo.it – chiusura sabato a pranzo e domenica).
Stiamo parlando di un locale non enorme, elegante e raffinato quanto basta, gestito con cura da Luca in sala e Stefano in cucina, premiato con una stella Michelin ed altri riconoscimenti.
Una bella carta, alcuni menu degustazione ed anche una seconda, altrettanto bella, carta, questa volta dei vini, a disposizione degli avventori. Che avranno forse l’imbarazzo della scelta fra tanti piatti che, perdonate il gioco di parole, sulla carta sembrano irresistibili, fra invenzioni assolute e rivisitazioni dei classici piemontesi e non…
A proposito di rivisitazioni, non perdete il vitello tonnato alla ‘nuova maniera’, davvero delicato e saporito allo stesso tempo, e – da bravi carbonari – non dimenticate di ordinare gli spaghetti di Gragnano alla chitarra con mazzancolle, tuorlo d’uovo affumicato e crema al bacon.
È vero, in questo piatto la parola ‘carbonara’ non entra, ed anche l’aspetto è ben diverso da quello che potrebbero far presumere gli ingredienti utilizzati, ovvero una ‘carbonara di pesce’. Eppure, siamo certi che l’assaggio sarà gradito sia ai ‘carbonari’ doc aperti alle scoperte, sia a chi ama semplicemente (il che non significa semplice da cucinare, anzi…) provare accostamenti inconsueti.
In altre parole, una carbonara sui generis, una interpretazione personale che riesce a coniugare perfettamente l’idea di carbonara con altri sapori in un tutto armonico. Bene, bravi, torneremo per un bis!